pronuncia: pancheik déi
In Gran Bretagna ahimè non c’è il carnevale; nel senso che non ci si maschera per festeggiare prima della quaresima. Ci si può mascherare tutto l’anno e solitamente si fa per Halloween (nonostante le ormai rare lamentele dei tradizionalisti che ripudiano l’importazione americana) e spesso a capodanno, oppure per le feste di compleanno: vedi la festa in maschera a tema “preti e squillo” ne Il Diario Di Bridget Jones, che si svolgeva in una domenica pomeriggio estiva.
Si festeggia però il martedì grasso – shrove tuesday – preparando frittelle: ed ecco che diventa pancake day.
Improvvisamente tutti i negozi e supermercati vendono padelle e preparati vari, anche imballati in confezioni regalo, per realizzare queste frittelle simili alle crêpe francesi. Oltre ai sacchettini di polveri premiscelate a cui basta aggiungere latte, ci sono le bottiglie mezze piene di miscela, così hai posto per gli ingredienti aggiuntivi e puoi mescolare il tutto semplicemente agitando il contenitore e… voilà: è pronto da versare in padella.

Come ho già detto altre volte, in Gran Bretagna è facile trovare tutto già pronto e confezionato; potevano quindi mancare le frittelle già fatte nel banco frigorifero del supermercato? Ecco quindi la confezione di pancake precotte, pronte da riscaldare in microonde per 30 secondi prima di essere farcite e divorate.

L’unica farcitura ammissibile è una spolverata di zucchero e succo di limone, prima di arrotolare (e non ripiegare) la crespella. Ho fatto un breve sondaggio fra i miei amici Inglesi e mi hanno confermato questa regola sociale. Unica concessione: la Nutella per i bambini – credo proprio che questo possa portare a grossi problemi inter-generazionali in un prossimo futuro.
Arrivato il mercoledì delle ceneri (ash wednesdy) è assolutamente normale riporre la padella in credenza e dimenticarsene fino all’anno successivo. Questo tipo di frittella infatti viene consumato praticamente solo in occasione del pancake day.
Questo per quanto riguarda l’Inghilterra; ma nelle altre tre nazioni del Regno Unito le abitudini sono un po’ diverse.
In Scozia si mangiano i drop scones (o scotch pancake) così chiamati perché la pastella densa viene lasciata scendere dal mestolo in un unico blob direttamente sulla padella (drop significa “lasciar cadere”). Sono delle frittelle più simili a quelle americane (o sono gli americani ad aver copiato?) preparate con una pastella più densa, a base di farina auto-lievitante che le rende alte e soffici. Vengono servite con una noce di burro salato sopra, che si scioglierà col tepore delle frittelle appena cotte.
Anche in Galles le frittelle sono del tipo soffice, e vengono preparate con latticello fermentato e bicarbonato (oltre ovviamente a farina e uovo). Anche queste vengono servite con burro salato. Nella lingua locale si chiamano crempog.
Non ho esperienza di pancake irlandesi ma dalle ricerche fatte sembrano essere simili a quelle gallesi, il ché non mi sorprende perché il buttermilk (latticello fermentato) è usatissimo in Irlanda. Non mi esprimo ulteriormente per non mancare di rispetto parlando di una cosa che non conosco.
La mia ricetta
Nelle rare occasioni in cui preparo le frittelle “tutte fatte da me” mi affido alla ricetta di Delia Smith.
- 55g di farina
- 1 uovo
- 100ml di latte
- 30ml di acqua
- 25g di burro
- zucchero e succo di limone per farcire
Mescolate la farina con l’uovo e il latte fino ad ottenere un composto liscio, poi aggiungere l’acqua fino ad ottenere una consistenza liquida (con esperienza potrete modificarla a vostro piacere)
Sciogliete il burro. Aggiungete un cucchiaio di burro fuso alla pastella e conservate il resto.
Con della carta da cucina ungete la padella con il burro fuso fra una frittella e l’altra, e mescolate bene la pastella ogni volta.
Versate nella padella calda e imburrata abbastanza pastella da ricoprirne il fondo. Lasciate cuocere a fuoco vivace finché tutta la pastella si è rappresa. A questo punto il fondo della frittella dovrebbe essere ben dorato. Rivoltatela per continuare la cottura sull’altro lato per qualche secondo.
Il risultato dovrebbe essere una frittella ben dorata su entrambi i lati ma ancora morbida, leggermente più spessa di una crepe francese, grande più o meno come un piatto da dessert.
Cospargete di zucchero semolato e succo di limone, arrotolate e servite ancora calda.
