Pronuncia: crismas dinner
Questo Natale è passato ed è sicuramente stato diverso da com’era stato programmato. Io e mio marito avevamo prenotato i voli già dall’estate per passare il Natale in Italia ma con l’avvicinarsi della data della partenza, il susseguirsi di eventi e annunci legati al Coronavirus hanno lentamente spento le nostre speranze e così abbiamo cancellato e riprogrammato: Natale in Inghilterra con la suocera (che è una donna gentilissima e preziosa, quindi non siate in pena per me).
Tutte le famiglie devono fare compromessi quando si tratta del Natale, infondo quando si crea la propria famiglia ci si ritrova col dover accontentare le famiglie di provenienza. In Inghilterra usa passare il Natale con una famiglia e poi ripetere il tutto con l’altra per Santo Stefano. Noi fin dall’inizio facciamo i turni: un Natale in Italia, un Natale in Inghilterra e un Natale da soli, magari in vacanza fuori casa. Quindi siamo abituati a festeggiamenti intimi e rilassati e quest’anno è stato così. Anche se non mi sono rilassata tantissimo perché avendo perso il turno Italiano, ho deciso di fare i cappelletti in brodo oltre che il tacchino arrosto e ho lavorato come una matta. Ecco perché non ho avuto tanto tempo per condividere con voi i preparativi. Facciamo un patto: oggi vi descrivo il pasto di Natale, e durante l’anno mi impegnerò a preparare le ricette in tempo per il Natale prossimo. Chissà che anche voi non decidiate di preparare un menù internazionale. Avendo sperimentato l’accoppiata cappelletti e tacchino arrosto, vi posso assicurare che è stata un gran successo in entrambe le nazioni.
Cominciamo con la nomenclatura: Christmas dinner si traduce letteralmente in Cena di Natale, ma in realtà viene consumata a metà giornata, magari un pranzo ritardato nel primo pomeriggio. In Gran Bretagna la parola dinner può significare sia pranzo che cena a seconda dell’estrazione sociale. Questa tipologia del pasto di Natale è stata lanciata dai vittoriani e fino a qualche decennio fa le famiglie dei lavoratori ricevevano in regalo un cesto di Natale con il necessario per preparare un pasto di lusso a base di tacchino e verdure; forse per questo la dicitura dinner è quella più usata oggi, essendo la parola di estrazione comune per definire il pasto di metà giornata. O forse sono io a non avere amici in alti ranghi che preferiscono definirlo lunch.
Christmas dinner è una versione arricchita del tradizionale pasto della domenica, che già consiste di una carne arrostita, contorno di verdure e gravy. Ma a Natale tutto è più buono ed elaborato, e la varietà dei componenti viene raddoppiata per non farsi mancare niente.

Il Nostro pranzo di Natale
Una delle cose belle della Gran Bretagna è che se vuoi trovi tutto pronto. Ovvio, non è come farlo in casa… ma a volte è meglio, quindi il nostro banchetto natalizio di solito è metà confezionato e metà fatto in casa.
Turkey
La tradizione vorrebbe un tacchino intero, farcito e arrostito, che costituisce il centro focale della tavola imbandita ma, per chi è inesperto, cucinare un tacchino intero può essere un’impresa impegnativa. Le riviste e i quotidiani della settimana di Natale sono pieni di avvertenze per chi si è lasciato invogliare da un tacchino gigante pensando alla famiglia riunita: assicuratevi che il frigorifero e il forno siano abbastanza grandi, scongelate il tacchino per tempo, calcolate il tempo di cottura in base al peso e cominciate la cottura la sera prima o durante la notte se necessario.
Mangiare un tacchino in due (o tre) è improponibile, nonostante ci sia un’ampia gamma di ricette per gestire gli avanzi, quindi noi optiamo per una turkey crown (corona di tacchino) che può essere costituita dal corpo del tacchino privato delle zampe, o più comunemente un singolo petto di tacchino farcito. Questo spesso lo compro già fatto, pronto da cuocere, ma mi è capitato di doverlo preparare in casa. Bisogna lasciare la carne in salamoia la notte prima, farcirla con un misto di salsiccia, pan grattato, salvia e cipolla, massaggiarla con burro all’esterno e infine ricoprirla con fette di pancetta intrecciata.

Il risultato è una gustosa fetta di tacchino tenero e succulento perché sia la pancetta sopra che il ripieno dentro mantengono un livello d’umidità che impedisce alla carne di asciugarsi e anche perché essendo di dimensioni ridotte è più facile giudicarne i tempi di cottura.
Stuffing
Il ripieno del tacchino è tradizionalmente composto da salsiccia, pan grattato, cipolla e salvia, ma ovviamente ne esistono tante varianti. Essendo molto gustoso sembra un peccato lasciarlo umidiccio dentro al tacchino e così si utilizza anche per formare delle polpettine che vengono arrostite separatamente.
Gravy
La salsa gravy riunisce tutti i componenti del piatto, così come si fa con la famiglia. I virtuosi che lo preparano al momento partono dai fondi di cottura del tacchino (che viene messo a parte a riposare ben coperto), deglassano con del brodo, aggiungono una roux di farina e burro e cuociono finché la salsa si addensa, più altri passaggi e ingredienti per arricchirne il sapore a seconda dei gusti e le abitudini. Io riesco a malapena a gestire tutte le altre cotture che avvengono nello stesso momento e mi porto avanti con quello confezionato, a condizione che sia di Marks & Spencer (supermercato di eccellenza per piatti pronti)
Cramberry Sauce

foto credit: Yulia Khlebnikova
La salsa di cranberry è una composta di mirtilli rossi freschi, zucchero e succo d’arancio, cotta in pentola per circa un quarto d’ora. È facilissima da farsi e un vero tocco natalizio per via del colore rubino. È agra e dolce di sapore e si abbina benissimo al tacchino, o può essere accompagnata a del formaggio brie per uno spuntino. In mancanza di frutti freschi si possono utilizzare quelli secchi reidratati, e in tema di sostituzioni… quest’anno non avevo il succo d’arancio a disposizione e così ho usato del porto; lo consiglio vivamente.
Pigs in blanket
Scherzosamente chiamati “maialini in copertina” altro non sono che piccole salsicce avvolte nella pancetta e arrostite a puntino. Sono ovviamente deliziosi e personalmente li trovo irrinunciabili.
Roast parsnips

foto credit: Jasmine Waheed
La pastinaca al forno è un elemento immancabile del pranzo natalizio, proprio perché si tratta di una coltura tipica britannica è intrinseca alla tradizione. Non è molto diffusa in Italia. Se vi dovesse capitare di trovarla provate a tagliarla a spicchi, condirla con olio, sale e un po’ di miele e poi arrostirla per ottenere una polpa morbida e una superficie caramellata.
Mash
Altro non è che un purè di patate, non c’è bisogno di altra descrizione, ma se normalmente il mash viene fatto grossolanamente, il purè di Natale è spesso arricchito con latte e burro in abbondanza e magari un po’ di formaggio fondente. Data il quantitativo minimo che viene utilizzato (perché la grande varietà pone limiti alla quantità) il purè di patate in casa nostra viene acquistato già fatto e riscaldato al microonde.
Roast Potatoes
Le patate arrosto di Natale sono patate arrosto col turbo. Anche queste le compero pronte da cuocere, altrimenti bisognerebbe lessarle fino a metà cottura, poi lasciarle asciugare prima di infarinarle leggermente e condirle pronte per il forno. L’ingrediente magico che crea il sapore delle feste è il grasso d’oca o anatra; si compera in vasetti e si utilizza per condire i tocchetti di patate prima di infornarli. L’alto punto di fumo di questo grasso permette la cottura ad alta temperatura che rende le patate croccanti e appetitose, e il gusto saporito si abbina perfettamente al tacchino.
Carrots, Broccoli and Brussels Sprouts

foto credit: Cyrus Crossan
Le verdure di accompagnamento, quelle che rendono il piatto leggermente salutare, sono semplicemente cotte al vapore. Con tanta ricchezza sul piatto, serve qualcosa di leggero per compensare. La cottura semplice è particolarmente indicata per le carote e i broccoli. Anche i cavolini di Bruxelles si possono cuocere al vapore, ma per chi non li ama è possibile farli arrosto – hanno un sapore più dolce e un odore meno pungente. In ogni caso non si possono eliminare dal menù tipico, sarebbe un sacrilegio. Io li interpreto come rappresentazione dell’amore e odio con cui bisogna fare i conti nelle difficili riunioni di famiglia: li eviterei, ma è Natale.
Yorkshire Puddings
Potreste aver notato che dal piatto mancano gli yorkshire puddings, anche se come vi ho già spiegato non si abbinano solo alla carne di manzo e spesso si trovano abbinati a qualsiasi arrosto. La cena di Natale tradizionale non li prevede, proprio perché si tratta di tacchino.
In realtà la ragione per cui mancano dal mio piatto è che me li sono temporaneamente dimenticati in forno e quando li ho aggiunti, ormai il piatto era guastato e non più presentabile in fotografia.
Altri elementi tradizionali
Come ho già spiegato, la varietà del banchetto è una prerogativa del Natale; c’è quasi una competizione a chi serve più verdure e salse. Io cerco di limitarmi ad una quantità che riesco a gestire, e non avendo mai preparato un pranzo per una famiglia numerosa mi riferisco anche a quello che riusciremmo a consumare senza sprechi.
Noti assenti dal nostro menu:
- Salsa di pane – una specie di besciamella aromatizzata con cipolla e alloro, e addensata con pan grattato piuttosto che la farina
- Cavolo rosso – stufato in vino rosso o porto, aromatizzato con spezie di stagione tipo ginepro o cannella
- cavolfiori al formaggio – pasticciati con besciamella e formaggio e cotti al forno
Ho appena finito di gestire tutti gli avanzi ma parlarvi del nostro pranzo mi ha fatto venire voglia di ripetere il tutto… meno male che è Natale tutti gli anni, nonostante la difficoltà delle circostanze.
Non mi resta che augurarvi un Buon Anno Nuovo e sperare che qualche mio suggerimento si infiltri nei vostri festeggiamenti futuri.
